Adolescenti e suicidio: come comportarsi

Riflettere sul suicidio in adolescenza è un’operazione tutt’altro che semplice. Non siamo abituati ad affrontare il tema della morte, ancor meno se si tratta del desiderio di morte di un giovane. E’ difficile accettare che un adolescente, nel pieno delle sue possibilità, desideri porre fine in modo drastico alla propria vita. Per questa ragione, molti adulti non sanno come comportarsi per evitare che questa inquietante fantasia si traduca in una drammatica azione. 

E’ importante, però, che gli adulti che hanno a che fare con gli adolescenti abbiano in mente quale siano i comportamenti più adeguati da mettere in atto quando si ha a che fare con un giovane che minaccia di uccidersi, considerato la portata drammatica del fenomeno.  

Il suicidio è la seconda causa di morte fra gli adolescenti in Europa. Da un’indagine è emerso che circa l’8% degli adolescenti ha tentato il suicidio, mentre il 30% ha pianificato o fantasticato di uccidersi (Kolves e De Leo, 2016). A causa della situazione pandemica, purtroppo, il fenomeno sembra essere in drammatico aumento. Secondo Stefano Vicari, il responsabile di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, la pandemia ha portato ad un incremento dei tentativi di suicidio in adolescenza. Come comportarsi, quindi?

Non sottovalutare il tentativo o la minaccia di suicidio

Spesso si tende a considerare l’atto suicidario come un “gesto dimostrativo”. Si pensa che sia un’azione fasulla, manipolatoria, una messa in scena per attirare l’attenzione.

In realtà, queste opinioni sono frutto di reazioni difensive che il mondo degli adulti mette in atto per ridurre l’angoscia. E’ difficile, infatti, accettare che un giovane a noi caro voglia suicidarsi. Tali opinioni, pertanto, non corrispondono alla realtà. 

L’esperienza clinica, invece, suggerisce che i giovani che minacciano il suicidio possono farlo davvero. Inoltre, quelli che tentano il suicidio sono pronti a rifarlo, con maggior veemenza, se la risposta da parte degli adulti di riferimento è quella di banalizzare il gesto. Oltre ad essere false, quindi, queste credenze sono piuttosto pericolose. 

Meno controllo, più relazione

Un altro aspetto importante, è quello di evitare controllare gli adolescenti che minacciano il suicidio in modo eccessivo. Molti genitori che hanno dei figli a rischio di togliersi la vita cominciano ad tenerli sotto controllo in modo ossessivo, seguendo ogni loro mossa e togliendo qualsiasi oggetto con il quale potrebbe compiere il tanto temuto gesto. 

L’esperienza clinica, però, suggerisce che questi comportamenti protettivi tendono a non avere alcuna efficacia. I giovani che scelgono di tentare il suicidio pianificano il gesto in modo molto meticoloso: scelgono il luogo, il momento, gli spettatori, i vestiti da indossare e lo strumento con il quale togliersi la vita. Nulla è lasciato al caso, quindi se un adolescente desidera provare ad uccidersi, troverà il modo di farlo. 

La cosa che più conta, invece, è coltivare il più possibile la relazione. Gli adolescenti che stanno per compiere il gesto suicidale percepiscono le relazioni come qualcosa di futile, falso o non importante. Ed è proprio questa percezione che permette poi la messa in atto di un agito tanto drammatico. 

Il miglior modo per sedare il desiderio di togliersi la vita è offrire una relazione calda, empatica e accogliere, in grado di offrire un sostegno e uno spazio nel quale è possibile mettere in parola in forte dolore sperimentato. 

Quando rivolgersi ad uno psicologo

Il rischio suicidale è una problematica molto delicata e complessa, che non può essere affrontata in solitudine, ma con l’aiuto di uno psicologo. E’ importante che un genitore si rivolga ad un clinico se il proprio figlio:

  • minaccia il suicidio o racconta di pensare o di aver pensato in passato al suicidio;
  • manifesta pensieri ricorrenti sulla morte;
  • appare come molto sofferente, ma non racconta le ragioni;
  • chiede di parlare con uno psicologo senza esplicitarne il motivo.

Bibliografia e sitografia

Kolves, C. e De Leo, D. (2016), Adolescent Suicide Rates Between 1990 and 2009: Analysis of Age Group 15-19 Years Worldwide, 

Pietropolli Charmet, G. e Piotti, A. (2009), Uccidersi. Il tentativo di suicidio in adolescenza, Raffaello Cortina Editore, Milano

https://www.fanpage.it/roma/vicari-bambino-gesu-allarmati-per-aumento-dei-tentati-suicidi-tra-adolescenti-con-la-pandemia/

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto