Gli adolescenti attraversano una fase del ciclo vita tutt’altro che semplice. Una fase caratterizzata più di qualsiasi altra da instabilità, fluidità ed incertezza sotto ogni punto di vita: nel corpo, nella mente e nelle relazioni.
Il corpo si trasforma in modo rapido ed incontrollato, spesso disarmonico. Questo cambiamento del corpo porta gli adolescenti a dover ridefinire la propria immagine di sé a livello psichico. Ma è un processo difficoltoso. Non è facile, infatti, accettare un corpo mutevole ed imperfetto, in un contesto sociale che dà molta importanza alla bellezza e alla perfezione.
In adolescenza si trasformano anche le relazioni con i genitori e l’immagine che l’adolescente ha di loro. Uno dei compiti di questa fase di vita, infatti, è quella di diventare sempre più indipendente.
Questo richiede una trasformazione nella relazione, ma anche del modo in cui li ha interiorizzati nella sua mente. Nell’infanzia, infatti, i genitori vengono idealizzati e vissuti come onnipotenti; in adolescenza, invece, è necessario che maturi un’immagine più realistica di questi ultimi. Questo è un processo delicato, fonte di conflittualità nella relazione, profonde distanze o eccessiva dipendenza.
Il gruppo dei pari assume un’importanza rilevante in adolescenza. Attraverso la relazione con i pari, infatti, i giovani ricercano la propria identità. La socializzazione, però, può essere molto complicata. Soprattutto in un’epoca storica nella quale le esperienze sociali sono limitate, l’imperfezione del corpo non sembra essere tollerata e le politiche giovanili non sono in grado di soddisfare i bisogni degli adolescenti. Tutto ciò può portare alla manifestazione di una forte sofferenza psicologica.
Gli adolescenza è pertanto una fase di vita specifica, che merita un’attenzione e una competenza clinica specifica, non assimilabile a quella dell’infanzia e dell’età adulta.